Steaua-Pandurii 3-0: la Coppa di Lega rumena è rossoblù

Lo Steaua, impegnato nella dura lotta al campionato col Targu Mures, vince la Coppa di Lega rumena (competizione riservata solo alle squadre della massima serie e tornata solo quest’anno dopo le precedenti due sole edizioni nel ’98 e nel 2000) battendo un Pandurii (non ancora matematicamente salvo in Liga) che sognava il primo trofeo nella storia del club. Primo trofeo stagionale per i rossoblù e primo in assoluto da allenatore per Galca (e premio di 170mila euro per il club, di questi tempi non è male).

Galca, con la testa al campionato, fa gran turn-over: senza Tanase (strappo muscolare nell’ultima di campionato, per lui stagione finita) giocano diverse riserve come i difensori Luchin e Latovlevici (non giocavano un minuto rispettivamente da tre e un mese), il mediano Neagu e l’ala ventenne Enceanu ma la vera sorpresa è in porta dove non c’è il giovane Cojocaru ma il terzo portiere Nita (tre sole presenze fin qui in stagione). Pandurii invece che mantiene l’ossatura titolare cambiando solo davanti un po’ per necessità (manca il bomber Roman, già acquistato proprio dallo Steaua per la prossima stagione, squalificato) e un po’ per scelta (Eric in panca), giocano Nistor-Radut-Nicoara dietro al gigante lituano Matulevicius.

La partita prende una direzione ben precisa da subito. C’è ancora l’eco dell’inno nazionale rumeno (due minuti dal fischio iniziale) quando l’arbitro fischia un rigore a favore dello Steaua: Breeveld (uno dei tanti “ex” del match) chiede ed ottiene il triangolo in area con Chipciu, l’olandese viene atterrato dal terzino Ungurusan; peccato che Chipciu fosse in chiara posizione di fuorigioco. A Iancu non interessa, e trasforma il rigore, Mingote spiazzato; spiazzato come tutto il Pandurii che reagisce con coraggio prima con una ripartenza di Nicoara (che, scartato Papp, conclude a fil di palo) e poi con una bella combinazione tra Matulevicius e lo stesso Nicoara (conclusione parata da Nita). Una reazione, quella del Pandurii, che convince lo Steaua a non scoprirsi troppo e difendere per il resto del primo tempo il vantaggio.

Parte però in quarta lo Steaua (che ha sostituito Enceanu col “fresco sposo” Adi Popa) nella ripresa, tre occasioni nei primi tre minuti: Popa crossa in area dove Tucudean gira di testa a lato; Iancu lancia Chipciu, si invola verso  bravissimo nel respingere il primo tentativo e il tentativo di tap-in; infine bella discesa sulla sinistra di Latovlevici e cross panoramico che trova sul secondo palo Tucudean che cervelloticamente sceglie di concludere in tuffo di testa (che finisce fuori) e non di piede a due passi dalla porta. E’ il preludio al gol che arriva al 54°: bel lavoro sulla fascia destra di Popa che mette a sedere con un dribbling Momcilovic e serve a centro area l’accorrente Chipciu che la infila sotto la traversa.

E’ un colpo mortale per il Pandurii che da lì a poco (67°) subiscono anche il tris: Rusescu (appena entrato al posto di Iancu) infila per Chipciu, interviene Vasilijevic che però si addormenta e si fa soffiare palla dallo stesso Chipciu, facilissimo per lui appoggiare sulla sua sinistra per Tucudean che insacca il 3-0. Che non sia serata per il Pandurii lo prova anche nel finale quello che accade ad Eric: il talento brasiliano (stella della squadra sebbene in precarie condizioni fisiche) entra in campo a dieci minuti dal termine e solo un paio di minuti dopo è costretto ad uscire in barella dopo uno scontro con Vilceanu.

Al triplice fischio spettacolo pirotecnico (per una volta non dagli spalti verso il campo) e di luci in campo, poi premiazione; per una sera lo Steaua torna grande e dimentica tutti i problemi di una stagione tormentata.

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(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.
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