Le pagelle di Dnipro-Napoli: Benitez e Higuain, nessuno li rimpiangerà. Britos effeminato

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Le pagelle di Dnipro-Napoli? Una mattanza per i giocatori partenopei, tutti sullo stesso piano gli ucraini

Non c’è limite al peggio, e al ridicolo, nella più sconfortante stagione del Napoli dal ritorno in Serie A datato 2007. Gli azzurri cadono a Kiev contro il Dnipro, squadra da dopolavoro con un unico calciatore sopra le righe (Konoplyanka), ma che ha saputo mettere in campo quello che Benitez (voto 3), non ha saputo mai dare ai suoi uomini: cojones, così da aiutare il tecnico spagnolo nella comprensione. Trovare il Dnipro in una semifinale europea dopo aver giocato contro Slavia Praga, Slovan Bratislava, Young Boys, Trabzonspor, Dinamo Mosca. Più facile vincere al Superenalotto, il Napoli è riuscito a buttare al vento la fortuna accumulata con 90 minuti in cui si conta una sola occasione nitida, fallita dal grande bluff di questa squadra, Gonzalo Higuain.

Chiedete ai tifosi del Real Madrid la lista di soprannomi con cui è stato deriso per la marea di gol mangiati nelle campagne europee degli spagnoli. O fatevi un giro in Argentina e sentite cosa pensano di lui dopo quella ciabattata indecorosa nella finale Mondiale contro la Germania. In una Serie A priva di campioni e in una piazza facilmente influenzabile dai media come quella napoletana, “Er pippetta” (voto 2) si è mangiato oltre a una quantità di cibo che sfamerebbe mezza Africa, 5 milioni di euro all’anno che hanno fruttato le magiche notti di Dortmund, Oporto e Kiev. Tre eliminazioni europee in due anni che portano il marchio dei suoi errori. Not bad Gonzalo, di certo sei molto più furbo di tanti tifosi partenopei che ti hanno venerato per il curriculum e non per i (pochi e spesso inutili) gol segnati. L’addio non sarà doloroso.

Così come non lo sarà quello di Benitez, addirittura scongiurato dal Presidente De Laurentiis per restare. Una carriera costruita sul miracolo Valencia – con l’ombra più che concreta del doping – sulla paradossale notte di Istanbul e su una marea di coppe, inutili, vinte. In mezzo distacchi abissali in campionato, con qualunque squadra, in qualunque campionato, un club come il Liverpool quasi affossato economicamente dai suoi mercati folli (ripetuti in parte anche nei due anni napoletani), e tante antipatie personali che testimoniano come il grande limite di questo tecnico sia il carattere. Spigoloso, brusco, ma non autoritario. Cambi e undici iniziale sbagliati sono la ciliegina di una stagione vissuta sull’orlo di una crisi di nervi. L’addio, come sopra, non sarà doloroso: sarà un toccasana.

Con lui dovrebbero partire la stragrande maggioranza dei mezzi giocatori presenti in una rosa sconsiderata. I quattro centrocampisti hanno la capacità unica di far rimpiangere gli assenti ad ogni loro presenza. Ci sono riusciti anche stasera sia Inler (uno che perfino in Svizzera deridono, voto 4) che David Lopez. Il signor nessuno arrivato in estate a Napoli sarebbe stato utile stasera perpetrando nella sua inutilità. Invece ha giocato con gli avversari e si becca un bel 3.

Carattere da femminuccia quello di Lopez, stanco prima ancora di entrare in campo. Carattere da femminuccia quello di Hamsik (4), il capitano meno capitano che si ricordi, uno che è entrato intimorito anche dagli schizzi d’acqua del pantano nell’Olimpico di Kiev. Carattere e atteggiamenti da femminuccia di Britos (3), maltrattato dal centravanti avversario che l’ha soggiogato come Khal Drogo all’inizio della sua relazione con Khaleesi. Tanto per capire il livello della rosa del Napoli, l’uruguaiano ha tolto il posto a Koulibaly, titolare fino a metà stagione. Albiol (4) è sempre più un onesto aratore, la chiusura di carriera al Cordoba o simili ci sta tutta.

Di Ghoulam (4), che ad ogni cross azzeccato fa seguire una quantità spaventosa di amnesie difensive, è quasi superfluo parlare. Non che il dirimpettaio, Maggio (4), faccia meglio: a Napoli hanno brindato per il rinnovo fino a età senile di uno che è riuscito a giocare anche in nazionale (sì, siamo usciti per due volte di fila al primo turno dei Mondiali, tutto è molto chiaro) unicamente per la corsa. Che, fatalmente, scomparirà, lasciando così in eredità solo i piedi più quadrati del pianeta. Callejon (4) si è mantenuto costante nel suo rendimento, da schiaffi, degli ultimi 5 mesi: desidera tanto andare da Simeone, il “Cholo” l’avrebbe preso a pedate nel sedere da tempo. Ci pensi bene. Fanno così quasi tenerezza Insigne (4.5, sbaglia tutto quello che gli capita a tiro), Gabbiadini (4.5, peggior partita della sua esperienza napoletana. Ma è l’unico fuoriclasse, almeno potenziale, che questa squadra ha) e Mertens (6). Il belga è commovente per dedizione, grinta e giocate. Cambi presto aria se non vuole rovinare una carriera che può portarlo a livelli altissimi.

Il Dnipro è sotto gli occhi di tutti. La Grecia ha vinto un Europeo, l’Atletico Madrid, con le dovute proporzioni, è stato a 30 secondi dal vincere la Champions. Nel calcio vince anche chi corre e lotta di più. Konoplyanka (7) il migliore, come sempre, ancora sorprendente Douglas (7). Per il resto, compreso bomber Seleznyov, il 6.5 è una costante. Mezzo voto in meno, mezzo voto in più, faccia il lettore e completi le pagelle di Dnipro-Napoli. La notte di Kiev è del Dnipro ma è solo il Napoli a meritare le prime pagine dei giornali di mezza Europa.

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

7 Commenti su Le pagelle di Dnipro-Napoli: Benitez e Higuain, nessuno li rimpiangerà. Britos effeminato

  1. In una Serie A priva di campioni e in una piazza facilmente influenzabile dai media come quella napoletana, “Er pippetta” (voto 2) si è mangiato oltre a una quantità di cibo che sfamerebbe mezza Africa, 5 milioni di euro all’anno che hanno fruttato le magiche notti di Dortmund, Oporto e Kiev. POESIA

  2. In una Serie A priva di campioni e in una piazza facilmente influenzabile dai media come quella napoletana, “Er pippetta” (voto 2) si è mangiato oltre a una quantità di cibo che sfamerebbe mezza Africa, 5 milioni di euro all’anno che hanno fruttato le magiche notti di Dortmund, Oporto e Kiev. POESIA

  3. Mamma mia che spazzatura… I tifosi non dovrebbero scrivere articoli sulle proprie squadre perché poi viene fuori un articolo del genere… E pensare che l’ha scritto il redattore che considero più bravo mi rattrista… La parte su Khal Drogo spero di averla sognata

  4. Mamma mia che spazzatura… I tifosi non dovrebbero scrivere articoli sulle proprie squadre perché poi viene fuori un articolo del genere… E pensare che l’ha scritto il redattore che considero più bravo mi rattrista… La parte su Khal Drogo spero di averla sognata

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