Perché il Villarreal non gioca a Villarreal ma a Vila-real

Vila-real

Il Villarreal CF è venuto alla ribalta del calcio europeo negli anni Duemila, ma è sempre stato accompagnato da un’ambiguità ortografica, per cui la cittadina che rappresenta si scriverebbe Vila-real e non Villarreal. Un caso quasi unico tra i maggiori club spagnoli. Cerchiamo di fare chiarezza sulla questione e capire il motivo di questa doppia grafia, svincolandoci quanto possibile dalla storia politica dell’ultimo secolo.

La denominazione ufficiale ha sempre avuto doppia ramificazione: Villarreal in spagnolo e Vila-real  in valenziano. E qui bisogna subito aprire parentesi: il valenziano, parlato in tutta la Comunidad Valenciana, non è un dialetto spagnolo, ma una lingua a sé stante. Anzi, a dirla tutta, è una variante del catalano che, oltre ad esser parlato in Catalogna, è la madrelingua anche nelle isole Baleari e nella regione valenziana, ed è correntemente parlato anche in Andorra e ad Alghero, in Sardegna. E nella Comunidad Valenciana, al pari della Catalogna, la lingua locale non è soltanto ufficialmente riconosciuta da tutti gli enti locali e statali ma è quella più utilizzata in ogni ambito, a iniziare da quello amministrativo.

Ma torniamo a noi. A partire dall’Ottocento la denominazione valenziana fu temporaneamente accantonata, anzi nel 1938, in piena guerra civile, passò a chiamarsi Villarreal de los Infantes (nome tuttora utilizzato per la stazione ferroviaria) per distinguerla da altri comuni omonimi come Villarreal de Urrechua e Villarreal de Álava nei Paesi Baschi (che oggi sono ufficialmente denominate Urretxua e Legatio in lingua basca) o Villarreal de Huerva in Aragona. Ma il club di calcio, essendo stato fondato nel 1922 non poté che prendere il nome spagnolo Villarreal. Nel 1982, tramite decreto del governo regionale emesso il 15 novembre, venne soppresso il toponimo franchista e venne accettata nuovamente la doppia grafia, fino al 27 febbraio 2006 quando il Comune elegge “Vila-real” come unica denominazione ufficiale, riconosciuta poi anche dal governo valenziano il primo dicembre.

É proprio questa la principale particolarità di Vila-real. Mentre nelle altre cittadine valenziane che ospitano o hanno ospitato le proprie squadre di calcio in massima serie è sopravvissuta ufficialmente la doppia denominazione, e perciò viene comunemente adottata quella spagnola (Elche e non Elx, Alicante e non Alacant, Castellón de la Plana e non Castelló, Valencia e non València, ma l’accento sparisce in un nonnulla), nella Plana Baixa da qualche anno il toponimo spagnolo non è più riconosciuto dagli enti locali.

Il nome fu conferito da Giacomo I d’Aragona che la fondò il 20 febbraio 1274 con il nome latino di Ville Regalis e si trasformò poi nella forma semplificata Vila-real (e non reial, termine valenziano per l’aggettivo “regale”) apparsa già nel XVI secolo. Ultima precisazione: Vila-real, per chi la vuole sapere proprio tutta, si pronuncia “vilarreal”, una elle e due erre, infatti la lettera erre a inizio parola ha un suono molto marcato.

 

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Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.

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