Un mese di Superliga albanese: bagarre in vetta, Elbasani ancora a secco

L’equilibrio regna sovrano dopo questo primo mese di Superliga e la classifica ce ne offre la testimonianza: le prime cinque della classe – Tirana,Partizani, Flamurtari, Skenderbeu e Kukesi – sono racchiuse in un unico punticino. Anche il Vllaznia si troverebbe in questo gruppetto, o meglio proprio in testa, se la Uefa non avesse inflitto ai rosso-blu tre punti di penalità per i mancati pagamenti all’ex centrocampista Nenad Brnovic, questione di vecchia data. Indicare un favorito ora come ora sarebbe come cercare un ago in un pagliaio, quasi impossibile. Prima di analizzare il cammino fino ad ora squadra per squadra, è doveroso – seppur non bello – ricordare gli scontri nel post-partita di Vllaznia-Tirana 1-1 del 11 Settembre. Tanti feriti, tra cui il presidente del Tirana Refik Halili colpito da un seggiolino lanciato dai suoi stessi tifosi. Scontri che hanno portato la Commisione Disciplinare ha condannare il Vllaznia a dieci partite senza tifosi. Più pesanti invece i verdetti per il Tirana: quindici partite senza tifosi e i “Tirana Fanatics” allontanati per tutto l’anno da qualsiasi attività sportiva.

 

QUI TIRANA – Se proprio non si avessero altre scelte che indicare una favorita per la vittoria del campionato, il Tirana sarebbe la candidata principale. La rosa bianco-blu permette di dire che Bakaj e compagni sono un’unghia davanti ai propri avversari. Ma il calcio non è teoria e quindi i capitolini dovranno dimostrarlo sul campo. L’inizio di campionato ha evidenziato come il Tirana sia una grande corazzata, ma anche che manca ancora di qualcosa sotto il punto di vista psicologico per intraprendere la strada con destinazione campioni d’Albania. Manca la giusta fame di vittoria, ecco. E’ l’ultima trasferta con il Laçi ne è stata la testimonianza: pessimo approccio alla partita e troppa superficialità hanno fatto sì che i padroni di casa si aggiudicassero l’intera posta in palio. Serve la scossa giusta per far capire all’ambiente che questa squadra è da titolo. Skenderbeu-Tirana di sabato per esempio, potrebbe essere l’occasione giusta.

 

QUI PARTIZANI – Anche l’altra squadra della capitale non se la passa di certo male. Dopo un avvio tutt’altro che convincente – pareggio contro il Laçi e sconfitta contro l’Apolonia – la squadra di Shpetim Duro ha infilato tre vittorie consecutive contro grandi avversarie come Skenderbeu, Kukesi e Teuta. Può puntare al titolo? Perchè no. Gli ingredienti per fare il colpo grosso ci sono eccome. Non sarà affatto semplice ma questo discorso vale per tutte le candidate al titolo, perché in questa stagione si dovrà sudare più delle classiche sette camicie per salire sul tetto d’Albania. La vera sorpresa in casa Partizani comunque è l’attaccante serbo Steven Racic, che con tre gol e tante bellissime giocate ha contribuito molto al primo posto in coabitazione con Tirana e Flamurtari del Partizani Tirana.

 

QUI FLAMURTARI – L’astinenza da titolo – l’ultimo è datato stagione 1990/1991 – sembra bloccare la squadra di Ernest Gjoka. I rosso-neri, infatti, soffrono di una sorta di ansia da prestazione visto le grandi aspettative dei tifosi dovute alla magnifica campagna acquisti estiva del presidente Sinan Idrizi. Gilberto Valdenesio, Gjergji Muzaka, Nikoloz Gelashvili, Shkodran Metaj e Erjon Vucaj sono assoluti top-player per il campionato albanese. Anzi, quasi un lusso. Ma fino a quando questo “blocco” continuerà ad esserci, difficilmente il Flamurtari arriverà a lottare fino in fondo. La discontinuità di risultati e il non aver mai centrato due vittorie consecutive, rappresentano dati importanti sull’ansia da prestazione del Flamurtari. Bisognerà lavorare molto, soprattutto sul piano mentale. Intanto, sabato Muzaka e compagni andranno a Tirana, per affrontare il Partizani in un match ad altissima quota.

 

QUI SKENDERBEU – Che fine ha fatto la squadra quasi imbattibile che negli ultimi anni ha dominato in Albania? Bella domanda. Siamo certi però che questa squadra è lontana parente della dominatrice degli ultimi anni. Per carità, lo Skenderbeu anche quest’anno ha tante possibilità di laurearsi campione d’Albania. Il doppio confronto con il Bate Borisov in Champions League (0-0 in Bielorussia, 1-1 in Albania) ci ha offerto la dimostrazione di quanto valga realmente questa squadra. Ma l’impressione è che qualcosa all’interno dei meccanismi della squadra si sia rotto. La mancanza di stimoli e la grande concorrenza in campionato, hanno fatto riportare lo Skenderbeu al livello delle altre grandi d’Albania, come non succedeva da moltissimo tempo. Quasi come se gli stessi giocatori avessero capito di non essere più la squadra migliore. Una mancanza di autostima che potrà rivelarsi fatale alla fine del campionato. Ma occhio a darli per vinti!

 

QUI KUKESI – L’ultima squadra – ma non per importanza o per minori possibilità di vincere il titolo – del gruppetto di testa è il Kukesi. Un grande avvio di stagione aveva fatto sognare i tifosi, ma le sconfitte contro Skenderbeu e Partizani hanno riportato tutti con i piedi per terra. Il Kukesi è probabilmente l’unica squadra di tutto il campionato che dipende dalle prestazioni di un singolo, nella fattispecie l’attaccante croato Pero Pejic. Il capocannoniere della scorsa stagione ha già messo a segno tre reti che sono valse al Kukesi nove punti. E non a caso, le due sconfitte sono coincise con l’assenza per infortunio del bomber croato ex Skenderbeu. Comunque sia, oltre alle reti di Pejic, servirà altro per arrivare ad uno storico primo titolo nazionale.

 

QUI VLLAZNIA – La vera sorpresa di questo inizio di stagione è il nuovo Vllaznia dell’allenatore Baldo Raineri e del presidente Roberto Nava. Come già detto, i rosso-blu senza penalizzazione sarebbero a quota undici punti insieme a Flamurtari, Partizani e Tirana. Il 4-4-1-1, o 4-2-3-1 se meglio preferite, dell’allenatore italiano ha messo in difficoltà tutti gli avversari affrontati fino ad ora. Merito di una grande solidità difensiva e di un attrezzatissimo reparto offensivo che dispone di giocatori come Ndricim Shtubina, Arsen Hajdari, Arsid Kruja e Sebastian Sosa, ex attaccante del Palermo. Senza dimenticare Mauro Cioffi (ex Paganese) e Giorginho Aguirre che però per ora hanno trovato pochissimo spazio. Continuare con questo entusiasmo sarebbe fondamentale per il Vllaznia. Obiettivi dichiarati non ce ne sono, ma è ovvio che nessuno rifiuterebbe il sogno campionato o un eventuale posto in Europa League.

 

QUI LACI – Nonostante la partenza direzione Flamurtari del capitano Erjon Vucaj, l’inizio di stagione ha confermato come il Laçi sia una delle squadre più insidiose di questo campionato, specie quando scende in campo tra le mura amiche. A far dimenticare parzialmente Vucaj ci ha pensato il nigeriano Adeniyi James, miglior giocatore per distacco della squadra bianco-nera. La punta classe ’92, nonostante abbia segnato soltanto un gol (anche se per pali e traverse colpiti sarebbero dovuti essere almeno quattro), è l’ago della bilancia di questo Laçi. Con il nuovo acquisto Marko Cetkovic si è instaurata subito una grande intesa, e anche se difficilmente verranno centrati grandi obiettivi, il pubblico di Laç si potrà quanto meno divertire. La società meriterebbe un premio per costanza e continuità.

 

QUI TEUTA – I tifosi del Teuta sanno che questa stagione è un’annata di transizione ma qualche sfizio, come le due sberle rifilate ai campioni dello Skenderbeu Sabato, vogliono comunque toglierselo. Il livello della rosa non è altissimo, e se non ci fossero Elbasani e Apolonia, i “ragazzi del mare” rischierebbero per davvero la retrocessione. Li aspetta un campionato tranquillo, senza troppi rischi ma con poche gioie. E’ l’anno zero. Piano piano il Teuta tornerà nei piani alti, dove moltissime volte l’abbiamo visto negli ultimi anni. Per adesso bisogna solo aspettare. E perchè no divertirsi con qualche splendido gol come quelli messi a segno da Xhevdet Shabani e Besnik Krasniqi.

 

QUI APOLONIA – Siamo soltanto all’inizio, ma gli indizi fin qui avuti ci dicono che l’avventura in Superliga dell’Apolonia durerà soltanto una stagione. La pochissima qualità su cui puntare e il mal di trasferta sono aspetti troppo importanti per non essere considerati. L’unica speranza dei bianco-verdi rimane lo stadio Loni Papaciu, dove Canka e compagni si trasformano. Ecco, prendere sempre punti nelle partite in casa sarebbe già una gran cosa che però difficilmenta accadrà. La classifica ad oggi non è tragica come quella dell’Elbasani per esempio, ma bisognerà veramente lavorare tanto per rimanere aggrappati alla massima divisione albanese.

 

QUI ELBASANI – L’Elba…chi? Eh sì, perché dell’Elbasani, in questo inizio di stagione, non c’è davvero traccia. Sei partite e sei sconfitte, con soli due gol all’attivo e ben quattordici al passivo. Siamo alla settima giornata, ma speranze di vedere questo Elbasani salvo a fine stagione ce ne sono pochissime. Per lo più per l’inferiorità che gli uomini di Muharrem Dosti hanno dimostrato sul campo. Tornare nel proprio stadio potrà forse mischiare le carte, ma comunque la dirigenza dovrà operare molto a Gennaio per migliorare la squadra, sempre se non sarà troppo tardi. Per ora comunque la situazione è tragica.

 

CLASSIFICA: Tirana 11; Partizani Tirana 11; Flamurtari 11; Skenderbeu 10; Kukesi 10; Vllaznia(-3) 8; Laçi 7; Teuta 7; Apolonia Fier 4; Elbasani 0.
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Originario dell'Albania, studente universitario di 20 anni con tanti sogni nel cassetto. Grazie a TuttoCalcioEstero coltiva la sua passione verso il giornalismo sportivo. Oltre al calcio anche tanto basket.

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