Psg-Saint Etienne 5-0: papera di Ruffier, poi ci pensa la tripletta di Ibra

Seconda vittoria di fila al Parco dei Principi per il Paris Saint-Germain: i campioni di Francia asfaltano 5-0 il malcapitato Saint-Etienne, riscattano almeno parzialmente i due pareggi esterni contro Reims e Evian e, alla prima sosta della stagione, arrivano da secondi in classifica – in compagnia del Lille – a -2 dal Bordeaux capolista.

Blanc e i suoi sapevano che contro i verts, l’anno scorso quarti in Ligue 1 e reduci dalla qualificazione (soffertissima) ai gironi di Europa League, era il primo grande appuntamento della stagione; non l’hanno fallito. Messo sotto pressione per i primi 25 minuti, il Psg ha prima approfittato dell’incredibile errore di Ruffier (mancato controllo su retropassaggio di Clement e palla lentamente in rete) per passare in vantaggio alla mezz’ora, poi ha bombardato il portiere avversario che in pochi giorni è passato da eroe (protagonista durante i rigori contro il Karabukspor in Europa League) a schiappa. Con Verratti a sprazzi, tra i protagonisti della partita Pastore: l’argentino è stato confermato al fianco dell’ex Pescara e di Thiago Motta a centrocampo, dando seguito alle ultime ottime prestazioni. L’altra nota positiva è la ritrovata solidità difensiva (terza partita di fila senza subire gol): Sirigu ha dovuto intervenire, alla grande, sulla conclusione volante di Erding, ex della partita e capocannoniere del campionato, sull’1-0, poi a risultato acquisito su Gardel. Convincenti anche le prove dei terzini, Van der Wiel e Maxwell, quest’ultimo all’esordio stagionale e autore di un assist.

Già, perché il primo dei tre gol di Ibrahimovic (recuperato dall’infortunio patito contro il Bastia che l’aveva costretto a saltare la trasferta ad Annecy contro l’Evian) è nato dalla sinistra: cross perfetto del brasiliano e inzuccata, senza neanche saltare, del centravanti all’angolino. E’ il 41′, è il gol che annulla le velleità ospiti. Nella ripresa, Ibra (carino nel consolare Ruffier dopo il clamoroso errore) ha partecipato alla manovra giocando quasi da centrocampista aggiunto, prima di battere il portiere avversario in altre due occasioni, al 62′ quando è stato “lanciato” da un retropassaggio di Monnet-Paquet e ha dribblato l’estremo difensore, e al 72′ con un tocco dolce a tu per tu col povero Ruffier. In mezzo un rigore, netto, reclamato e il gol di Cavani, autore di un gran destro dai 25 metri che si insacca nell’angolino. Insomma, un recital completo, non è mancato proprio nessuno. O forse sì: Lavezzi, non convocato ufficialmente per mal di schiena, si allontana ogni ora che passa sempre di più dal Parco dei Principi…

 

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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