Milan – Atletico Madrid 0-1 – Diego Costa punisce un buon Milan

MILAN – ATLETICO MADRID 0-1 – San Siro si tira a lucido: è serata di coppa delle grandi orecchie. Quella che conta veramente. Quella degli scontri diretti: dentro o fuori. Vita mia, morte tua. E il popolo rossonero, avvilito da una stagione disarmante, lascia da parte tutte le polemiche e sostiene i propri giocatori in un incontro di quella che, da sempre, definiscono casa loro: la Champions League. Difronte, però, non c’è una squadra qualunque. L‘Atletico Madrid, pur reduce da quindici giorni un po’ critici, è una squadra solida, compatta, con un terminale offensivo (ma non solo) come Diego Costa, in grado di mettere in difficoltà qualsiasi reparto arretrato del globo calcistico. Seedorf lascia da parte la formula dei quattro giocatori offensivi, schiera Poli nel ruolo di mezza punta/mezzala (in base alle situazioni tattiche del match) in quello che è, a tutti gli effetti, un 4-3-3 in fase offensiva e un 4-4-2 in situazione di non possesso, con Essien che si allarga a sinistra e Taarabt pronta a rinculare sulla fascia destra; al bando, almeno inizialmente, il 4-2-3-1. Simeone, invece, non rinuncia al suo collaudato 4-4-2, anche se la scelta di Raul Garcia in luogo di Villa è indice di un Atletico meno sbilanciato.

L’Atletico Madrid si fa preferire nei primissimi minuti del match e, al sesto, reclama un calcio di rigore per un contatto fra Bonera e Raul Garcia, ma l’arbitro, giustamente, non concede il penalty agli spagnoli. Scampato il pericolo, è il Milan a prendere in mano la situazione. Dopo una punizione di Balotelli abbondantemente a lato, e un tiro senza pretese di de Jong dalla lunga distanza,  i rossoneri, al quattordicesimo, vanno vicinissimi al gol con Kaka, autore di un destro a giro che viene deviato provvidenzialmente sulla traversa da Courtois. L’inerzia è dalla parte del Milan. Passano solo tre giri di lancette e Poli, ben imbeccato da un cross dalla destra di Taarabt, effettua un colpo di testa a botta sicura che, complice una miracolosa deviazione dell’estremo difensore ospite, termina la sua corsa contro il palo. Tre minuti, due legni: Milan sfortunato. Al ventesimo, complice una brutta entrata di Insua ai danni di De Sciglio, scoppia il parapiglia in mezzo al campo: il terzino argentino viene ammonito, mentre il nazionale italiano deve abbandonare il rettangolo verde; al suo posto, dentro Abate. Al ventiquattresimo, dopo tanto Milan, l’Atletico si fa vedere con Garcia, che gira centralmente un cross dalla destra di Juanfran e non impensierisce Abbiati. Ma è sempre la squadra di casa a farsi pericolosa. Al trentesimo, Balotelli s’inventa un tacco arretrato per l’accorrente Kaka, che calcia di prima intenzione e sfiora la traversa. Il finale di frazione è ancora a tinte rossonere. A dieci dal termine della prima frazione, Poli reclama un improbabile rigore per un contatto con Raul Garcia, mentre sei minuti più tardi è Balotelli a rendersi protagonista di un destro a giro che termina di poco a lato.

L’avvio di ripresa, a differenza di quanto avvenuto per buona parte della prima frazione, è di marca colchoneros. Il primo squillo è di Raul Garcia, autore di un bel spunto sulla sinistra, che si chiude con un sinistro a giro che non inquadra la porta difesa da Abbiati. Centottanta secondi ed è Diego Costa a farsi notare, ma la splendida rovesciata del brasiliano termina alta sopra la traversa. L’Atletico si fa preferire, ma il Milan, nonostante un evidente calo fisico, prova a rendersi pericoloso. Al cinquantasettesimo, Taarabt fa il diavolo a quattro sulla fascia destra, ma la conclusione in porta è strozzata da un difensore avversario e non impensierisce Courtois, sette minuti dopo, invece,  è il turno di Essien, che stacca di testa in mezzo all’area spagnola ma non inquadra lo specchio della porta. I colchoneros, nonostante qualche piccolo brivido, giocano meglio. E ad un quarto d’ora dal termine, complice un’incertezza di Bonera, ripartano velocemente in contropiede con Raul Garcia, che – leggermente ostacolato da Rami – chiude con un destro potente (ma centrale) che non impensierisce l’estremo difensore rossonero. Passano solo tre minuti e la squadra di Simeone sfiora nuovamente il gol: superba combinazione sulla fascia destra, Juanfran scarica nel mezzo per Raul Garcia, che calcia di prima intenzione da posizione decisamente favorevole, ma non inquadra lo specchio della porta. Il gol degli ospiti è nell’aria. E all’ottantaduesimo, puntuale come un treno ad alta velocità scandinavo, arriva: angolo dalla destra di Gabi, Abate devia la sfera con un colpo di testa a campanile che, involontariamente, diventa un assist per Diego Costa, bravo ad insaccare di testa all’interno dell’area piccola. Il Milan prova ad imbastire una reazione,  ma  – eccezion fatta per una punizione al fulmicotone di Rami. terminata fuori di poco – non riesca mai ad impensierire seriamente la porta difesa da Courtois.

Il Milan esce sconfitto. Ma Seedorf può comunque sorridere. La squadra, perlomeno nel primo tempo, ha messo in mostra un buon calcio al cospetto di un avversario come l’Atletico Madrid, compagine – allo stato attuale- decisamente più forte dei rossoneri. L’Atletico ha confermato di essere una squadra solida, organizzata e, soprattutto, cinica e mortifera in fase offensiva. Al ritorno, in programma fra tre settimane al Calderon, servirà un miracolo: l’Atletico è con un piede ai quarti.

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