River-Boca 0-1 – Il Boca espugna il Monumental e fa suo il Superclàsico: decide Gigliotti

RIVER PLATE-BOCA JUNIORS 0-1 –  Si ferma Buenos Aires, si ferma tutto il calcio argentino: al Monumental, è tempo di Superclàsico. E’ tempo di River Plate-Boca Juniors, la rivalità più forte dell’infinita galassia calcistica, macchiata, quest’anno, dall’assenza dei tifosi xeneizes, a cui è stata vietata la presenza al Monumental. Le squadre si presentano alla sfida in splendida forma: i milionarios sono in serie positiva da quattro turni, mentre gli xeneizes non perdono da tre incontri. Inizio di partita decisamente appannaggio dei padroni di casa, padroni indiscussi del possesso palla e bravi a chiudere il Boca nella propria metà campo. Le occasioni da gol, però, latitano. La porta di Orion, infatti, corre solo un rischio al quinto minuto, quando Mercado, da azione susseguente ad un corner di Lanzini, non inquadra lo specchio della porta per una questione di centimetri. Il Boca si fa vedere per la prima volta dalle parti di Barovero al ventesimo, ma il tiro di Gago viene respinto dall’estremo difensore locale e non viene ribattuto in rete da un impreciso Gigliotti. La punta xeneizes, però, si rifà tre minuti più tardi: bella azione manovrata palla a terra sulla trequarti, Riquelme scarica sull’esterno destro per Martinez, il numero sette penetra in area di rigore e trova un assist bello e efficace per Gigliotti, che in spaccata anticipa Maidana  e porta in vantaggio i suoi. Monumental ammutolito. Il River impiega dieci minuti per riprendersi dallo shock. Al trentaduesimo, Maidana stacca indisturbato di testa su un calcio di punizione battuto da Lanzini, ma la mira non è delle migliori e la palla si perde abbondantemente a lato.  E’ un buon momento per i padroni di casa, che due minuti più tardi, al termine di un’avvolgente azione sulla fascia destra di Carbonero, vanno nuovamente vicini al gol con Lanzini, bravissimo a farsi trovare libero sul secondo palo ma con il bacino del corpo troppo sbilanciato in avanti; ne esce un colpo di testa, che si perde, alto, sopra la traversa.

Nell’intervallo, Diaz toglie Maidana ed inserisce Ponzio. Avvio di ripresa a ritmi decisamente elevati. Il Boca, dopo aver concesso un’occasione da gol (non nitidissima) al River, va vicinissimo al raddoppio con Martinez che, al terzo minuto,  impatta un cross dalla sinistra di Sanchez e colpisce al palo a Boravero battuto. La difesa milionarios, specie se attaccata per vie centrali, si mostra fragile, complice (anche) una mediana che non fa filtro. Il River reagisce: minuto numero sette, Ponzio raccoglie palla al limite dell’area di rigore e, con una bella staffilata di destro, coglie il palo alla destra di Orion. Al tredicesimo, dopo una gara “onesta”, condizionata da un problema al ginocchio destro, Riquelme abbandona il campo in favore di Gonzalo Escalante. L’intensità del match scende: il River domina nel palleggio, ma il Boca, ben disposto difensivamente da Bianchi, non corre alcun rischio. La squadra bianco-rossa si rende nuovamente pericolosa solo al trentasettesimo:  cross dalla sinistra di Vangioni, Mora schiaccia di testa in mezzo all’area di rigore e colpisce il palo a Orion completamente battuto. Il Monumental ci crede e sostiene a squarciagola gli uomini di Ramon Diaz. Al secondo minuto di recupero, il River crea l’ultima occasione da gol con Gutierrez, ma il colpo del testa del colombiano (autore di una prova piuttosto deludente) viene deviato in corner da un ottimo intervento di Orion.

Il Boca espugna il Monumental dopo cinque anni. Anche nel 2008 la vittoria Xeneizes fu colta di misura grazie ad un gol di Viatri, che andò a segno con il Boca ridotto in dieci. Il risultato odierno, però, è oggettivamente bugiardo: il River, pur mancando di mordente negli ultimi venticinque metri (Gutierrez e Andrada praticamente inesistenti, meglio Mora), ha colpito due legni, creato un maggior numero di palle-gol ed ha tenuto costantemente in mano il pallino del gioco. Migliore in campo, a nostro avviso, Martinez del Boca Juniors, autore dell’assist vincente in occassione del gol di Gigliotti ed autentica spina nel fianco della fragile retroguardia milionarios. Va in archivio un Superclàsico emozionate solo a tratti, ma pur sempre adrenalinico ed in bilico fino all’ultimo minuto. Sono lontani i fasti di un tempo lontano (ma non troppo), quando questo incontro racchiudeva la “creme” del calcio argentino ed i contenuti tecnici erano di livello indubbiamente maggiore. Il fascino, però, è e resterà intramontabile: che mondo sarebbe senza il Superclàsico?

 

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