Juventus-Galatasaray 2-2: Umut Bulut beffa una brutta Signora

CHAMPIONS LEAGUE JUVENTUS-GALATASARAY – Altro mezzo passo falso della Juventus, che lascia due punti preziosi al Galatasaray di Roberto Mancini. Finisce 2-2 allo Juventus Stadium al termine di una gara non certo spettacolare. Mancini, appena approdato sulla panchina dei turchi, schiera un 4-2-3-1 molto ordinato e compatto con il solo Drogba davanti. Proprio del fuoriclasse ivoriano è la prima palla gol, Buffon respinge con i piedi. Al 25′ Vucinic subisce un infortunio rincorrendo un lancio da dietro, si fa male anche Semih. Entrano in campo Quagliarella e Zan. Partita molto bloccata, che cambia improvvisamente al 36′. Bonucci sbaglia clamorosamente un retropassaggio verso Buffon, a sua volta non impeccabile nell’uscita. Drogba ringrazia e infila per la terza volta su tre partite la Juve. I bianconeri reagiscono subito con un paio di conclusioni di Tevez e Asamoah, ma si va all’intervallo sull’1-0. La ripresa inizia con un altro cambio per Conte, che sostituisce l’altro infortunato, Lichtsteiner, con Isla. La Juve fa tanta fatica a creare occasioni, Vidal e Tevez i più attivi. Al 68′ Conte si gioca il tutto per tutto sostituendo Bonucci con Llorente. Al 77′ la svolta: Quagliarella si procura un rigore che Vidal trasforma per l’1-1. L’inerzia è a favore della Juve che si butta in avanti alla ricerca del gol vittoria. All’86’ Quagliarella conferma il suo status da uomo di coppa mettendo in rete su cross di Pirlo quello che sembra essere il gol partita. Sembra, perché un minuto dopo Drogba con una sponda di testa mette Umut Bulut davanti a Buffon, il neo entrato non sbaglia e la Juve butta al vento altri due punti.

Il girone diventa piuttosto complicato. La Juve è seconda da sola dietro al Real Madrid (vittorioso 4-0 contro il Copenaghen), ma è attesa appunto dalla doppia sfida contro i madrileni, mentre il Galatasaray sfiderà i danesi. Il rischio di presentarsi alla quinta giornata in terza posizione è quasi una realtà, anche quest’anno per passare agli ottavi ci sarà bisogno di un’impresa.

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