Arsenal-Manchester United 1-1, Van Persie a segno anche all’Emirates

ARSENAL MANCHESTER UNITED VAN PERSIE. Alla fine, come prevedibile, il cartellino l’ha timbrato anche all’Emirates; dando un nuovo dispiacere ai suoi ex tifosi che, nonostante qualche coro di scherno nelle battute iniziali, hanno dovuto ingoiare un rospo amaro. Robin Van Persie regala un punto al Manchester United nella tana dell’Arsenal: il rigore realizzato a fine primo tempo è la risposta al vantaggio iniziale di Walcott che aveva lasciato presagire un pomeriggio glorioso per i ragazzi di Wenger. Invece, a fine aprile, e con tre giornate da disputare, i gunners restano sì al quarto posto, ma con due punti e una gara in più sul Tottenham.

Partono forte i padroni di casa, con Podolski centravanti al posto dello squalificato Giroud: al 2′ Walcott è lanciato in profondità da Rosicky, Evra è preso alle spalle e così l’ex bimbo prodigio del Southampton entra in area e da posizione defilata infila l’incolpevole De Gea. Bel gol, ma pesa l’evidente posizione di fuorigioco di Theo. L’Arsenal prova a legittimare il vantaggio nei primi 15 minuti: Cazorla ci prova dalla distanza, ma De Gea è attento. Van Persie sembra soffrire l’impatto con i suoi ex tifosi e si fa notare solo con una conclusione alta.

Lo United, comunque, cresce alla distanza: RVP mette in mezzo un gran pallone, Phil Jones non ci arriva per un soffio. L’olandese si scioglie, solo un mezzo miracolo di Szczesny gli impedisce di pareggiare con un colpo di testa. Poco prima, due buone occasioni per l’Arsenal: prima Evans rischia il rigore per un fallo al limite su Walcott, poi Rosicky spreca un contropiede ghiottissimo servendo Podolski, la cui conclusione poi si rivelerà comodissima per i guanti di De Gea, invece dello smarcato Walcott. A fine primo tempo arriva il pareggio del Manchester United: Van Persie entra in area di rigore, Sagna lo stende con un intervento tanto vistoso quanto inutile: RVP è sicuro dal dischetto e realizza la 25esima rete in campionato. Il titolo di capocannoniere, considerato che Suarez – secondo a quota 23 – non scenderà più in campo per questa stagione e che Bale è terzo a 6 reti di distanza, è in cassaforte. Van Persie, come da consuetudine (bizzarra?) in questi casi, non esulta.

Il secondo tempo comincia come il primo: l’Arsenal attacca a testa bassa, Rosicky ci prova con un esterno destro di poco a lato. E’, comunque, un fuoco di paglia: gli uomini di Ferguson si sistemano e cominciano a tenere sotto controllo gli avversari dal 60′ e, seppur non a ritmi altissimi, riescono a creare almeno due nitide palle gol prima del fischio finale. Prima Rooney, in ombra, spreca di testa su gran cross di Valencia, poi nel finale Giggs non finalizza un contropiede che avrebbe potuto stendere l’Arsenal. I padroni di casa, dal loro canto, recriminano per una conclusione ravvicinata di Cazorla respinta da De Gea, la vera rivelazione di questa stagione per i red devils. Finisce 1-1, risultato giusto (guarda qui gli highlights). L’Arsenal complica la corsa al quarto posto e ai preliminari di Champions (il calendario è comunque favorevole: Qpr e Newcastle in trasferta, Wigan all’Emirates), il Manchester United dice addio all’unico obiettivo rimasto in questo finale di stagione, battere i 95 punti del Chelsea di Mourinho, record in Premier League.

 

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Sono Alfonso Alfano, 32 anni, della provincia di Salerno ma da anni vivo in Spagna, a Madrid. Appassionato di sport (calcio, tennis, basket e motori in particolare), di tecnologia, divoratore di libri, adoro scrivere e cimentarmi in nuove avventure. Conto su svariate e importanti esperienze sul Web.

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