Inter-Cluj 2-0, le pagelle: Kovacic promosso e Gargano uomo ovunque

INTER

Handanovic 6: Si vede poco, ma nelle rare occasioni in cui è chiamato in causa è sempre preciso e tranquillo. Sicurezza.
Pereira 5,5: L’ex della gara si rende come al solito protagonista di tanti cross sbagliati, e i rumori del pubblico spazientito nei suoi confronti la dicono lunga sui tanti soldi investiti per lui. Nel secondo tempo si riprende leggermente quando si abbassa il tono della gara e deve occuparsi solo di difendere, ma da lui ci si aspetta di più che un basso lavoro di falegnameria.
Silvestre 6: Decisamente lontano dai disastri che sono costati all’Inter il secondo posto nel girone, svolge una partita tranquilla e laboriosa. Un buon rientro.
Ranocchia 6,5: Il migliore in difesa, quando è così in giornata è veramente difficile passare là davanti. Pulito e preciso, Stramaccioni lo vorrebbe sempre così.
Nagatomo 6: Il giapponese gioca sotto le righe ma diligentemente, e comincia a svariare nel secondo tempo quando capisce che gli avversari son poca roba, concedendosi qualche vibrante incursione delle sue.
Cambiasso 6,5: Lavoro inarrestabile e sempre prezioso il suo, sia davanti che dietro, da sicurezza alla squadra e, quando può, supporta gli attaccanti là davanti. La fascia da capitano gli sta a pennello. Peccato per il goal sbagliato, dove pecca di troppo altruismo.
Kovačić 6+: Il ragazzo conferma personalità, e anche mestiere. Stramaccioni lo schiera molto basso e lui fa il suo compito con grinta e un filo di malizia, permettendosi anche qualche conclusione davanti, che è puntualmente accolta con un sonoro boato da parte della curva. Qualche errorino dietro, ma la prestazione è più che positiva
Gargano 7: Uno dei migliori in campo, corre dietro a ogni avversario e recupera un sacco di palloni con la grinta dei tempi migliori, sbagliando poco o pochissimo. Indispensabile averlo così non una ma cento volte.
Cassano 5,5: Quando ha la palla fra i piedi si ha sempre la sensazione possa inventare qualcosa di incredibile, ma è poco reattivo, soprattutto quando si tratta di pungere in area di rigore. A corrente alternata.
Milito sv: Esce dopo sette minuti dopo che gli si gira il ginocchio. Per lui si parla di stagione finita, e difficilmente stasera poteva arrivare una notizia peggiore di questa.
Palacio (dal ‘7) 7,5: Doppietta con due pallonetti deliziosi, e migliore in campo senza obiezioni. Il suo è un lavoro da muratore con le mani fini, copre tutto l’arco d’attacco da solo per un tempo intero, e da vero giustiziere castiga ogni volta che può, con la freddezza di un killer e la serenità di un monaco tibetano: Re Mida.
Alvarez (dal ’73): Al debutto in Europa League entra e fa il suo compitino, pur toccando pochi palloni. Speriamo queste gare gli servano a ritrovare la fiducia di cui ha bisogno.

CLUJ

Felgueiras 5,5: Ne prende due ma non può granché su entrambe le reti di Palacio.
Ivo Pinto 5,5: Arresta le incursioni Pereira nel primo tempo, ma quando ha davanti Palacio la musica cambia, e il lavoro si fa più difficile. Poco incisivo.
Piccolo 5,5:  L’italiano di Romania fa quel che può, ma non è facile quando tutto il reparto offensivo dell’Inter si riversa davanti alla velocità della luce. Per la prossima è avvisato.
Cadù 6:  Buoni recuperi, assieme a Piccolo fa buona guardia sulle frequenti sciabolate centrali in area dei nerazzurri, evitando il tracollo totale della squadra.
Camora 5: Ingaggia spesso duelli con Cambiasso, inevitabilmente perdenti. È troppo disordinato in mezzo al campo.
Mureșan 6: Tante conclusioni sconclusionate, ci mette spesso la gamba ma i compagni non hanno la sua stessa grinta. Aiuta a mettere ordine in mezzo al campo ed è quello che arriva su più palloni di tutti, ma la tecnica lo tradisce.
Godemeche sv: E’ vittima dell’irruenza cieca di Pereira, che tenta di difendere la palla con un interventaccio dopo quello che è forse il suo primo dribbling stagionale, ed esce infortunato dopo poco.
Rada 5: Timoroso. Per lui solo una buona punizione a fine primo tempo, neutralizzata senza grossi problemi da Handanovic.
Sepsi 5: Si mette a battere le mani mentre i suoi compagni gli passano la palla senza ben sapere perché, e recupera dall’arrivo di Guarin per il rotto della cuffia. Un momento da applausi.
Maah 5,5: Combina poco ed è addirittura vittima della malizia di Kovacic che lo fa ammonire buttandosi a terra dopo un tocco irrisorio. Frustrato.
Rui Pedro 5: Stasera c’era bisogno di fantasia, e lui decisamente non ne ha avuta. Tecnicamente è sugli standard della squadra, ma in attacco dal portoghese ci si aspetta un po’ di più. Bocciato.
Maftei (dal ’39) 6: Faccia da tagliagole di Bucarest, ma precisione da orologiaio svizzero. Sbaglia molto poco dietro e aiuta a mettere ordine in difesa, dando sicurezza ai suoi compagni.

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Intrattenitore nel mondo della comunicazione con la passione per il calcio d'antan, è un solista dentro e fuori dal campo, che predica da numero 7 ma razzola da numero 9. Fra il 98' e il 2002 ha inscenato ben 824 repliche dei Mondiali di calcio nella sua cameretta, e ricerca oggi la magia del calcio di un tempo nei campionati con un debito pubblico pericolosamente oltre la soglia di guardia.

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